E’ facile cambiare definitivamente la casa in muratura per scegliere un autocaravan come dimora abituale?
Una strofa di una canzone di Vasco Rossi recita:
“…cambiare macchina è molto facile, cambiare donna un po’ più difficile, cambiare vita è quasi impossibile, cambiare tutte le abitudini, eliminare le meno utili e cambiare direzione“
Cambiare tutte le abitudini e soprattutto quelle meno utili racchiude una grande verità per cambiare direzione. E casa.
Ma quali sono le abitudini e le meno utili sulle quali trovare il giusto compromesso?
1. GLI SPAZI
A bordo di un camper lo spazio è limitato, non puoi pretendere di portarti nella piccola cellula l’intero armadio che hai occupato a casa.
Qui dovrai stivare tutto, dal cambio di stagione dell’abbigliamento a quello del letto, agli asciugamani del bagno. E poi le stoviglie, il cibo, gli attrezzi per le riparazioni del camper, il computer, il tablet…devo continuare?
La soluzione per non decimare i tuoi “averi”, è quella di affittare un box od uno spazio in cui tenere il superfluo a cui attingere in caso di necessità.
Ma è così necessario disporre di tanto?
Per me no, anzi, tenere il poco e l’essenziale è stata una liberazione dalla schiavitù dei cassetti e dell’inutile.
Vivere senza il superfluo è un ottimo metodo per sentirsi ricchi del poco. Anzi, del giusto.
E ci guadagnerà pure il portafogli perché non avrai l’impulso di comprare per forza.
E ti garantisco che funziona!
2. LE RISERVE ENERGETICHE
A casa prima consumi e poi paghi e questo non ti permette di quantificare le risorse che giornalmente spendi.
Sul camper, acqua ed energia elettrica sono fonti che prima devi “comprare” e poi utilizzare.
L’acqua la carichi alle fontane e nelle aree attrezzate per i camper, la riserva è quella del serbatoio ed un uso spropositato ti obbliga a nuovi rifornimenti.
Devi pertanto imparare a consumare meno ed usarla per lo stretto necessario.
Anche la corrente elettrica non ha il contatore.
Le batterie del camper si ricaricano col pannello solare e questa fonte energetica non è sempre garantita, non sempre il sole splende per te.
L’alternativa è allacciarti ad una colonnina di elettricità che spesso è a pagamento.
3. GLI SGUARDI
Ah, questo è un argomento che ho già trattato nell’articolo LA PAURA DI APPARIRE.
Vivere in camper significa essere giudicati da chi vede questa scelta come un bilancio negativo della tua vita.
E qui devi lavorare su qualcosa di meno materiale, la tua psiche.
Il raggiungimento del benessere psicologico è fondamentale.
Puoi privarti di molto ma devi acquisire la consapevolezza nelle tue scelte ed imparare a non assorbire il pensiero altrui.
Leggi l’articolo che ho citato poco sopra, se superi questo scoglio potrai aprire il portoncino del tuo camper ad occhi chiusi.
4. GLI IMPREVISTI
Le giornate NO sono una costante della vita indifferentemente dalla casa in cui si abita. E del resto la perfezione non esiste.
Ma su un camper ci sono imprevisti che possono costare “caro”. Caro sia in termini economici che logistici.
Mi riferisco ad un’avaria del mezzo, peggio ad un incidente stradale, peggio ancora al furto del mezzo.
Tutte situazioni in cui non puoi dire “tanto a me non succederà mai”.
Cosa puoi fare?
Cambiare abitudine nella guida è il primo suggerimento che mi viene in mente. Il camper non è un’auto ma un veicolo commerciale con sopra la tua casa.
Pertanto il tuo stile di guida deve adeguarsi in sicurezza su strada, facendo attenzione a tutte quelle manovre che potrebbero compromettere la sua integrità.
Perché privarsi del camper, significa anche non avere un tetto sotto cui dormire.
Quindi attenzione su strada, attenzione a dove si parcheggia ed un occhio di riguardo alla manutenzione del veicolo.
5. LA VITA PRIVATA
Sempre in tema SPAZIO a bordo, un camper non si presta a ospitare molte persone. Insomma, tutto è possibile ma a tutto c’è anche un limite.
Se fra le tue abitudini c’è anche quella di riunirti con molti amici, su di un autocaravan dovrai centellinare il numero degli ospiti, anche perché poco spazio significa sacrificarne la loro libertà.
Può sembrare una sciocchezza, ma è un punto di vista da valutare seriamente.
Solitamente chi sceglie il camper come dimora, è una persona che ama molto il contatto con la natura. Ecco, riavvicinarti alla naturalità del luogo che ti ospita può essere una valida alternativa per trascorrere il tempo, un po’ più solo fisicamente ma con tanta ricchezza interiore.
CONCLUSIONE
In questi cinque punti ho condensato le abitudini a cui dovrai necessariamente lavorare per adattarle a questo stile di vita.
Per me è stato tutto facile perché ho considerato la mia nuova vita una sfida da vincere e ce l’ho fatta.
Io amo le sfide.
E se ci sono riuscito io a 48 anni…
