La convinzione del “tutto è dovuto e scontato”

Abbiamo la convinzione che tutto sia dovuto e tutto sia scontato.


La natura attorno a noi che allieta con i suoi colori i nostri sensi, gli alberi che rilasciano ossigeno per farci respirare, le belle giornate di sole.
Così come un letto caldo e profumato in una fredda serata d’inverno, o un buon pasto ristoratore, o ancora l’affetto di chi ci circonda.


E la lettura di un bel libro? O l’ascolto di un brano musicale che ci fa sognare?

Applichiamo la certezza arrogante che tutto rappresenti la normalità e ci spetti di diritto.

Ci siamo costruiti una società comoda fatta di falso benessere, ci bombardiamo con intrattenimenti frivoli, volgari e di basso intelletto, viviamo nella competizione e odiamo gli altri per il dio denaro.

Spendiamo il nostro tempo percorrendo la vita con l’ansia da prestazione e consumiamo i pochi momenti liberi insoddisfatti delle proprie libertà.

Ammiriamo la fastosità delle grandi cose, del tanto e del veloce ma tutta la magnificenza che il pianeta ci mette a disposizione la ignoriamo.

Come dovremmo vivere allora?

Credo che in questo momento la società abbia raggiunto un punto di non ritorno.
E ingenuamente ho creduto che gli ultimi due anni (vedi Covid) sarebbero serviti per rimetterci in gioco, che potessero aprirci nuove ed antiche prospettive del modo di esistere.

Ora mi dirai “e tu cosa hai fatto?”

Anche io ho delle colpe, anche io prima avevo una visione della vita a senso unico ed ammetto che vivevo ipnotizzato da ideali che non erano i miei ma quelli comuni.

Da qualche anno, esattamente dal 2016, ho fatto scelte alternative e contrarie e mi sono certamente rimesso in gioco.

Ho scelto una casa diversa che mi fa vivere in vacanza ogni giorno, ho cambiato lavoro che mi permette di avere più tempo libero, vivo un bellissimo rapporto di coppia diverso da quello che ho sempre avuto.

Anche il minimalismo indotto dalla vita in camper ha cambiato le mie abitudini e questo insegnamento è fra i più importanti che la vita mi ha donato.

Riesco a stare molto più a contatto con la natura, a godere del poco e del lento. I suoni naturali sono delle opere musicali, il rumore dei sassi sui torrenti, il cinguettio dei passerotti, il fruscio delle foglie mosse dal vento.

Tutto questo non è arrivato dal nulla, ho attraversato momenti difficili e lottato contro i fantasmi del passato ma alla fine la tenacia di credere nel mio mondo ha uno dopo l’altro unito tutti i pezzi del puzzle.

Dicevo che abbiamo la convinzione che tutto sia dovuto e tutto sia scontato.

Retorica? Moralismo?
No.


Non è retorica ma sono fatti concreti.
Non è moralismo, non condanno nessuno se non quello che siamo.
E quello che siamo lo vogliamo noi.






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Nel 2016 sono stato folgorato da una profezia, abbandonare i muri di mattone per vivere in un camper mansardato di 6.5 metri. Nel 2017 è nato CIVICO ZERO, il più grande diario di bordo di vita in camper. Segui "CIVICO ZERO - La mia vita in camper" su BLOG - FACEBOOK - TWITTER - YOUTUBE - INSTAGRAM