Un estratto dal mio libro DEVIAZIONE OBBLIGATORIA
All’inizio sembra tutto un gioco e tutto è ovviamente bello. Ma per vivere al meglio, il bello più bello deve sempre arrivare.
E così sono pronto per la prima notte in camper.
Ho passato giorni a curare ogni dettaglio del camper per evitare possibili problematiche: del resto un conto è “vacanzare”, un altro è vivere fultime su un autocaravan.
Un imprevisto può capitare ma bisogna avvicinarsi il più possibile alla perfezione del 100%.
Ma ora ci siamo.
Il battezzo è un weekend estivo. La meta è il Monte Livata, su, a Campo dell’Osso.
La strada è una bella prova per il generoso motore Ford 2.5 litri, le salite sono impegnative e spesso la careggiata si stringe come se fosse a senso unico.
Nonostante aver percorso gran parte del tragitto con temperature roventi, arrivo senza difficoltà sulla cima, a quasi 1600 mt.
Nella precedente vita ero stato qui molte volte da turista, mangiavo un pasto al sacco e la sera prima di cena tornavo a casa.
Adesso era tutto diverso: potevo cucinarmi un piatto fresco esattamente come in cucina a Ostia, sedermi sulla morbida dinette assaporando il bel panorama montuoso e la sera dormire comodamente nel letto della mansarda.
Si, mi ripetevo che non avrei potuto fare scelta migliore nel buttarmi in questo nuovo stile di vita.
La sera, dopo una giornata di belle emozioni, feci una doccia fresca e poco dopo le 21 salii in mansarda e faticai ad addormentarmi, forse per la troppa adrenalina.
La vita è davvero semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata
Confucio
Era tardi e mentre viaggiavo con la mente, sentii un rumore sulla fiancata destra, vicino alla porta.
Scesi di fretta dal letto e impugnai una padella. Pensavo che era proprio un bel battesimo, prima notte e primo problema di sicurezza da affrontare.
Eppure mi ero documentato bene a riguardo, sapevo che un camper abitato difficilmente viene preso di mira dal ladruncolo, in fondo che cosa c’era da rubare? In casa tieni oggetti di valore, quadri, ori di famiglia, televisori a grande schermo. Ma in un autocaravan? E poi a 1600 metri di altezza? Quale pazzo poteva pensare di fare bottino con casa mia?
Deciso a difendermi, spalancai il portoncino e vidi una macchia bianca, decisamente diversa da quella di un uomo.
Il pericoloso delinquente era un vitellino di circa 70 kg che mi guardava stupito ma allo stesso tempo disinteressato. Probabilmente si era strusciato per grattarsi il fianco sulla parete del mio 648 e quel rumore mi aveva tratto in inganno e mi aveva fatto pensare ad altro.
Misi velocemente il jeans e le scarpe e scesi.
Era una notte fresca e illuminata da uno spicchio di Luna. I pochi lampioni mi permisero di vedere sul prato alcune mucche ed altri vitellini che pascolavano tranquilli. Poco più avanti, verso i boschi, scorsi dei puledri si rincorrevano giocando allegramente, accompagnati dal classico tonfo dei loro zoccoli.
Quella notte decisi di non dormire: presi una sedia da campeggio e aiutato da un tazzone di caffè americano fumante, guardai il film più bello della mia vita.
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