La mia soluzione semplice e pratica per convivere in camper felicemente con le nostre amate piante
In questi anni di vita in camper mi sono molto concentrata nel capire cosa potesse mancarmi rispetto alla vita precedente.
Beh, niente. Tranne … le piante.
Piante che svettavano da terra, cascate di verde da sopra le librerie, in ogni stanza e anfratto, e il tutto a causa del mio “superpollicioneverde” che deve trovare il suo degno sfogo.
Ecco, quello e solo di quello sentivo una grande mancanza.
In camper risulta più semplice avere un cane o un gatto rispetto ad un vaso con terra e pianta (rigorosamente) vera , dove ad ogni curva rischi di trasformare il pavimento in un orto botanico.
Non volendoci rinunciare, Fabrizio e io abbiamo testato varie soluzioni, passando anche da un bel vaso leggero con variopinti fiori di seta, che in realtà c’è ancora, ci piace, ma non è ciò che ricercavamo.
In sostanza abbiamo definitivamente scartato il concetto di vaso con terriccio per via dei rischi di trasbordo di materiale e di gestione delle annaffiature.
Tutto ciò che ti puoi concedere in questa direzione sono forse delle piccole piante grasse per le quali però non stravediamo. Quindi ci siamo orientati verso l’idrocoltura.
IDROCOLTURA?
Fondamentalmente consiste nel far crescere le piante senza terra ma soltanto con acqua.
L’idrocoltura, o coltivazione idroponica (dal greco hydro, acqua e pónos, lavoro) è una pratica utilizzata fin dall’ antichità. Un esempio? Gli splendidi giardini pensili di Babilonia sono una delle prime grandi opere di idrocoltura di cui siamo a conoscenza.
Questo metodo di coltivazione, di grande successo in tutto il mondo, è ancora poco conosciuto in Italia, ma è molto facile da mettere in pratica, anche per chi non ha una predisposizione spiccata per il giardinaggio.
IDROCOLTURA E CAMPER
Qualcuno potrebbe obiettare che in questo modo c’è il rischio di sversamento di acqua, ma non con il contenitore giusto. A tal proposito, abbiamo riciclato delle bottiglie utilizzate per le flebo, che contengono acqua a sufficienza per il fabbisogno delle talee ma con un collo stretto il giusto per l’inserimento delle stesse.
La pianta che abbiamo scelto è il PHOTOS (puoi comprarla anche su >>>>AMAZON !<<<<) perché radica velocemente e con facilità ma soprattutto gradisce un ambiente anche non troppo luminoso in alcuni periodi.
Inoltre, da non sottovalutare, è una di quelle piante che svolge una grande funzione purificatrice dell’ambiente in cui si trova eliminando le sostanze nocive volatili presenti nell’aria.
Per ottenere nuove piante e farle crescere in acqua è molto semplice, soprattutto col PHOTOS.
Si tratta di tagliare dei rami da una pianta in vaso e togliere le prime 3/4 foglie alla base.
Lo stelo è intervallato da nodi, in corrispondenza dei quali si possono notare delle corte e tozze radici aeree abbozzate.
Questa parte di stelo senza foglie va messa in acqua facendo in modo che almeno 2/3 nodi siano immersi.
Così, in breve tempo queste radici si “sveglieranno” ed emetteranno un completo apparato radicale predisposto proprio per ricavare tutto il nutrimento necessario proprio dall’acqua.
Qualora i rami, crescendo, si allungassero troppo, si può procedere al taglio mettendo anch’essi in acqua a loro volta.
Il PHOTOS è una pianta straordinaria che non necessita di grande esperienza e ci può dare tanta soddisfazione.
Qui abbiamo utilizzato delle talee, cioè porzioni di rami, perché la pianta in questione si presta bene ma quasi ogni pianta da interno può vivere in acqua, adottando un altro procedimento, e cioè trasferendo piante già sviluppate nell’apparato radicale dalla terra all’acqua.
È un’operazione un tantino più delicata, poiché bisogna eliminare fino alla più piccola traccia di terra dalle radici lavandole ripetutamente evitando di danneggiarle, e poi trasferirle in acqua.
Le piante poi avranno bisogno di un periodo di adattamento perché dovranno mutare il loro apparato radicale e metodo di assorbimento al nuovo elemento.
Niente di impossibile comunque, ed è certo che ci possono dare grandi soddisfazioni.
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