Vita in camper – FULLTIMER si nasce?

Se provo a guardarmi da fuori, con gli occhi di un altro, mi rendo conto che vivere in camper è …


Vivere in camper è certamente uno stile di vita fuori dall’ordinario.
Lo abbiamo già detto ma in premessa lo ribadisco.

Se dovessi guardare la mia nuova vita con occhi imparziali, la giudicherei come una scelta bizzarra, assurda, strana, limitante, fantascientifica.
Ma di aggettivi e sostantivi ce ne sarebbero moltissimi altri…

Così mi sono “divertita” a scrivere un articolo con ipotetiche domande e affermazioni che mi farei con gli occhi di un’altra Monica e con le mie riflessioni da fulltimer felice e convinta.


IO CHE MI VEDO DA FUORI
“Non puoi vivere come una persona “normale” che ha necessità di compiere un certo tragitto per spostarsi da una stanza all’altra, con i suoi spazi “vivibili” atti a contenere tutte le “cose” utili e inutili, o anche per poterti isolare dal resto della famiglia per godere della tua intimità.

Come si può pensare di vivere in una scatoletta di sardine in cui, per muoversi liberamente in due, è necessario stringersi contro la parete?


Ed ancora, per fare la doccia quotidiana devi calcolare i secondi per insaponarti e sciacquarti?
O per cucinare ti devi adattare ad un mini piano cottura e con le poche stoviglie a disposizione?

E quando si va a dormire?
Arrampicarsi per raggiungere la mansarda non è sempre facile …. e … quel soffitto ad una spanna da te rende quell’ambiente così claustrofobico!

E poi, io donna, come farei col mio guardaroba?
Dovrei convivere con due misere paia di scarpe e con un abbigliamento estate/inverno razionato causa spazio per lo stivaggio?

Un camper è concepito per una breve vacanza e non per viverci ogni giorno dell’anno, addirittura per sempre!
Per adattarti a tutte queste limitazioni, non devi essere certamente una persona normale, ma con qualche rotella fuori posto”.

IO CHE MI GUARDO DA DENTRO
Se invece mi guardo da dentro, quella scatola è solamente un angolino, la porta di accesso di una casa con infinite stanze, mai uguali, sempre diverse.

Ed il paesaggio non è che per forza cambia perché viaggi, ma cambia perché tu li hai dentro tutti i paesaggi del mondo.

Noi in questi anni non abbiamo mai fatto viaggi senza sosta, come l’immaginario collettivo tende a pensare di chi vive in camper, ma siamo stati per lo più stanziali, in posti diversi, ma fermi per molto tempo.

Provate ad immaginare come può essere vivere in camper in inverno, mentre piove, nevica, imperversa il vento, lì dentro e per giorni.
Ecco, in questo contesto decisamente ostile per i più penso che FULLTIMER si nasce e non puoi cercare di diventarlo.

Deve essere così per forza, devi averlo nel patrimonio genetico per godere appieno di quella intimità, del senso di libertà INFINITA che non ti fa desiderare nient’altro di diverso da tutto ciò.

Diversamente, se fosse imposto, quella vita sarebbe una privazione.
Invece non ci priviamo di niente.

Cuciniamo tutto ciò che è cucinabile con due pentole esattamente come chi lo fa con una intera batteria.

Io come donna mi curo allo stesso modo, mi “scrubbo” sotto la doccia, mi faccio i capelli rossi in bagno quando mi va, ricostruisco le mie belle unghie come in una casa.

Posso vivere questa vita in cima ad una montagna o in mezzo al bosco, in riva al mare o su un lago, in città come nell’area sosta di un autogrill e con l’autonomia della nostra energia autoprodotta.

Mi rendo conto ogni giorno, in molti contesti, che siamo “diversi”.

Ad esempio me ne accorgo in un momento particolare: al supermercato!
Quando alla cassa mi chiedono se voglio i bollini per la raccolta dei punti.

Guardo la gente affannarsi per accumulare questi bollini adesivi per portarsi a casa oggetti di cui hanno già ante ed armadi pieni.
L’ennesima pirofila, i coltelli, le trapunte, i TV di bassa qualità che durano sei mesi, l’ennesimo smartphone che diventerà obsoleto dopo un anno. E magari aggiungendo una somma di denaro che illuderà di avere fatto un grande affare.

Accumulare “roba” come il Mazzaro’ di Verga .

Non abbiamo bisogno di tutto ciò, nessuno di noi tutti ne ha realmente bisogno, ma non lo sappiamo o facciamo finta di non saperlo.

Io sono felice di non sprecare acqua nella doccia, perché lì c’è assolutamente tutta l’acqua che mi serve.

Sono felice quando dal divano alla cucina devo fare solo un passo.

Sono felice quando mi arrampico in mansarda, e da quel nido penso che non vorrei mai addormentarmi in un altro posto.

Sono felice perché in qualsiasi momento possiamo girare la chiave e andare altrove.

Ecco.
“Altrove” è per me la parola più bella del mondo.


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Vivere in stile minimalista è sempre stato il mio obbiettivo e il camper ha coronato questo sogno. Segui "CIVICO ZERO - La mia vita in camper" su FACEBOOK - TWITTER - YOUTUBE - INSTAGRAM -